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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254911
Saltini, Guglielmo Enrico 16 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

’arte immaginativa pronta singolarissima. Le opere sue principali furono il casino di Weill-im-Kloster; un tempio assai bello di forma circolare sopra

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

; rammenteremo solo che fa in grazia sua, se furono scoperte le celebri pitture giottesche della cappella del palagio del Potestà in Firenze, di cui

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’artista effigiò, maggiore del naturale, la Filosofia in preda al dolore. E furono questi due ultimi i monumenti del Ricci che il Possagnese stimò degni

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modellatori di cere, furono il Susini, il Calenzuoli e il Calamai; e per essi l’arte raggiunse nuova perfezione in Europa. Accenneremo brevemente

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, che serviva alle funzioni dottorali, e quella destinata alla musica nel palazzo de’ Pitti, furono pitturate da lui; ma l’opera che valse a dargli

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Ecco quali furono gli artisti principali toscani o fattisi toscani educati alle vecchie scuole; quali i lavori meglio pregiati del tempo loro; quale

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Molte e tutte lodate furono le opere che lasciò questo pittore; eccone le principali. La parabola del Samaritano, che per la bontà delle tinte parve

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Commedia. Quelli della cantica del Paradiso furono incisi a mezza macchia per la edizione del Dante dell’Ancora (Firenze, 1817). Disegnò pure assai

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Ma i due artisti che sopra gli altri levaronsi per altezza d’ingegno, furono i figliuoli di Luigi Sabatelli, Francesco e Giuseppe, ambedue presto

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che nel 1777 rende la libertà ai suoi schiavi polacchi e l'Imelda de’ Lambertazzi con Bonifacio de’ Geremei. La maggior parte dei suoi dipinti furono

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non furono gli ultimi a farlo avanzare, operando nel duro metallo ciò che a stento si fa sulle tele e nei marmi; di essi e delle cose loro principali

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(Firenze, 1812, in folio atlantico); gli ornati delle Logge Vaticane; l’Etruria pittrice; e la Vita di Gesù Cristo. Degli onori che furono tributati

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, divenne artista piuttosto unico che raro. Le prime sue opere furono la Poesia e la Teologia, cavate da due tondi dipinti nel Vaticano dall’Urbinate, per

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sforzi, sebbene non sempre avventurati, furono argomento di buon augurio.

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la ricca collezione che s’era fatta di libri d’arte; i quali, comperati dopo la sua morte dal regio erario, furono il cominciamento della presente

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del Cardellino e l’altra la Bella Giardiniera, opere insigni di Raffaello, furono da lui incise maestrevolmente a genere finito, e la prima in ispecial

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